mercoledì 2 marzo 2016

Riflessioni di un quasi salutista

Si fa presto a dire “corro sul lungomare”. Da quando, preso da mero scrupolo salutista (o meglio dalla necessità di crearmi un alibi per concedermi il dolcetto domenicale), anche io faccio la passeggiatina la domenica mattina, ho scoperto un mondo.
Credevo di essere anch’io “uno di loro”, uno che corre alla domenica. Ed invece no. Sono un esemplare delle tante specie di runners.

Così ho cercato di catalogarle:
1) il semi professionista
lo riconosci dal passo deciso e quasi minaccioso di chi non varierà la sua traiettoria (anche a rischio di finirti addosso). Veste con la canottiera professionale ed i pantaloncini. Al polso ha l’orologio col quale segna i tempi di un tracciato che ormai conosce a memoria. Ovviamente non ti saluterà mai con più di un cenno con la testa (rischia altrimenti di perdere mezzo secondo).
2) il volenteroso
è quello che lo fa perché deve, o forse perché deve dimostrare a sé stesso di potercela fare. Lo vedi sfinito, con l’andatura ciondolante che ti ricorda in maniera impressionate Dorando Pietri all’olimpiade di Londra. Sembra stia soffrendo da morire e ti chiedi se non sia meglio passargli una borraccia o sorreggerlo prima che crolli. Invece va avanti e indietro per ore con quel passo. Non saluta perché non ce la fa.

3) l’hi-tech
esce da casa con tuta appena stirata. Ha le cuffiette per ascoltare la musica, il contapassi al polso, il telefonino inserito nell’accessorio che gli permette di agganciarlo al braccio, ha aperta l’applicazione con la quale fa sapere al mondo il suo tracciato su “google maps” ed il cappellino della finale del RolandGarros. Ti saluta con un gran sorriso o con un gesto del braccio al ritmo della musica che sta ascoltando. Per un incomprensibile  mistero, nel caso sia donna, riesce a profumare di Chanel, nonostante sudi da paura.

4) la modella
per certi versi simile all’hi-tech (specie sul profumo). Distrae tutti i runners di sesso maschile con pantavolley vertiginosi e cerniera della tuta aperta fin quasi all’ombelico. Di solito corre in coppia con l’amica o, nel caso sia da sola, chatta col telefonino.

5) il camminatore
si tratta soprattutto di tipo in età avanzata. Cammina in gruppo e chiacchiera a voce alta con gli amici. Armato di buona volontà e bottiglietta di Fontalba da 33 cl, è festoso con chi incrocia e di tanto in tanto si adagia su una panchina a rifiatare senza preoccuparsi della tabella di marcia.

6) l’amico del cane
gode ad intralciare il semiprofessionista allungando (sicuramente di proposito)il guinzaglio quando incrocia chi corre. Sorride sempre con l’espressione del tipo “stai tranquillo, il mio cane è un pezzo di pane” ed ovviamente si ferma per assistere fido davanti alle palme o per la scagazzata.

7) lo sfaticato
categoria della quale mi onoro di far parte. Rompe le scatole a tutti fermandoli per discutere. Ogni 200 metri si ferma per fare le foto al mare oppure cammina senza vedere dove mettere i piedi perché impegnato a leggere il giornale. Sa che la corsetta gli farà perdere 200 calorie e per questo non vede l’ora di arrivare al bar per recuperare con una granita con la panna e una brioche.